sabato 7 giugno 2014

5/6 giugno Ballintoy-Armagh-Dublino

Ormai mancano due giorni per la fine del viaggio e, visti i problemi al ginocchio di Pino, decidiamo di modificare il percorso e trovare una strada meno impegnativa per arrivare a Dublino. Abbandonata la costa del nordatlantico andiamo in direzione sud percorrendo l'entroterra dell'Ulster attraverso strade di campagna molto piacevoli e con dislivelli poco impegnativi. In poco tempo e con ritmo tranquillo arriviamo ad Armagh dopo 120km, da dove qualche settimana prima è partita la terza tappa del giro d'Italia.
Venerdì mattina ci incamminiamo per percorrere gli ultimi 140km seguendo le strade della tappa del giro. Anche oggi la strada segue un itinerario di campagna fino a costeggiare il mare nella costa orientale. La stanchezza fisica e mentale si fa sentire soprattutto in arrivo a Dublino con l'aumentare del traffico, ma a parte qualche distrazione va tutto bene e finalmente siamo in centro! Arriviamo direttamente in Temple Bar, la via più animata e vivace della città e felici e soddisfatti per la realizzazione dell'impresa festeggiamo a suon di Guinness!
Abbiamo percorso 1450km alla media di 120km. Nonostante qualche calo mentale e fisico dopo metà viaggio, siamo soddisfatti dell'obiettivo raggiunto ma soprattutto di Pino, che era alla prima esperinza di viaggio con solo tre mesi di allenamento in bici. Bravissimo lui e bravi noi tutti!
Ora qualche giorno di riposo alla scoperta di Dublino e poi si  tornerà a casa...intanto buona Guinness a tutti!!

venerdì 6 giugno 2014

4 giugno Darry-Ballintoy

Questa mattina Simone si sente un po' debole mentre Pino accusa dei problemi per un versamento al ginocchio, così aspettiamo fino a tarda mattinata per valutare la situazione. Verso le 12 decidiamo di partire mantenendo però un ritmo basso per non affaticarci troppo.
Passiamo dal centro di Derry per vedere i murales che ricordano i sanguinosi fatti avvenuti all'all'inizio degli anni '70 tra manifestanti per i diritti civili e l'esercito inglese.
Usciamo da Derry e con passo tranquillo ci dirigiamo verso la costa. Una volta raggiunta la Causeway Coast nel Nordatlantico, rimaniamo a bocca aperta davanti a tanto spettacolo. La strada corre a qualche decina di metri di altezza dal mare, in un litorale formato da continue rientranze e piccoli promontori ricoperti d'erba fin dove arrivano le onde del mare. Passeggiando con le bici riusciamo a goderci ogni sfumatura e ogni scorcio che ci trovamo davanti. Ma i due pezzi forti del litorale sono il Dunluce Castle, costruito nel 17° secolo in un promontorio a picco sul mare ed ora parzialmente distrutto e le Giants Causeway's, una scogliera formatasi secoli fa e composta da migliaia di pietre esagonali una attaccata all'altra come un gigantesco mosaico.
Tra foto e panorami ci rendiamo conto che sono quasi le 20, la fredda brezza marina che spira da nord si fa sentire sempre di più, così decidiamo di fermarci a Ballintoy, un piccolo paesino affaciato sull'Atlantico, da dove, ciliegina sulla torta, ci godiamo uno spettacolare tramonto.

martedì 3 giugno 2014

3 giugno Donegal-Derry

Oggi la tappa prevista sarà di 100km circa, così ci concediamo un'ora in più di sonno per riposarci meglio. Dopo le ultime due tappe poco gratificanti dal punto di vista paesaggistico causa la pioggia e la strada, speriamo di rifarci passando nel cuore del Donegal. Complice una giornata da tipica cartolina irlandese, cielo azzurro punteggiato da sparse nuvole bianchissime, ci godiamo uno dei paesaggi più belli visti fin'ora. Saliamo gradualmente verso dolci colline in un contesto che ricorda un po' la zona del Gran Sasso d'Italia, verdi pascoli, torrenti, qualche pecora qua e là...unica differenza è che ci troviamo ad appena 250 metri di altitudine!
Piccola pausa pranzo per poi proseguire fino a Derry in Irlanda del Nord. Al primo impatto con la città rimaniamo colpiti da una certa aria di desolazione, locali chiusi, poca gente in strada. Vi troviamo invece una bella sistemazione in una depandance di un ostello, una casa su tre piani con due belle camere e cucina a disposizione.

1/2 giugno Galway-Foxford-Donegal

Lasciamo il b&b dopo una più che abbondante colazione. Si è dormito meno del solito e le gambe girano a fatica. Oggi l'itineratio previsto passerà per il cuore del Connemara, un'altra delle regioni più belle e rinomate, ricca di lunghe vallate, fiumi e laghi e proprio per questo molto battuta dai pescatori. Dopo poco più di un'ora però abbiamo un piccolo inconveniente per la rottura di un raggio alla bici di Simone, il secondo nel giro di poche ore poichè anche prima dell'arrivo a Galway ne era partito un altro. Con pazienza ci mettiamo al lavoro per sistemare la ruota ma quando ripartiamo inizia decisamente a piovere. Il meteo fin'ora ci aveva graziato ma oggi paghiamo pegno e passiamo tutto il resto della giornata sotto l'acqua. Purtroppo in queste condizioni non riusciamo a godere appieno del panorama intorno, così cerchiamo di arrivare il più presto possibile a Foxford per pernottare percorrendo in tutto 135 chilometri.
Il mattino seguente ripartiamo verso Sligo in direzione nord percorrendo una strada a scorrimento veloce. Non piove più e il tragitto è un susseguirsi di brevi saliscendi, in poco più di due ore e mezzo arriviamo nella città natale del poeta W.B.Yeats, la cui fama risuona in ogni ambito locale turistico e artistico. Proseguiamo poi verso Donegal seguendo sempre la direttrice principale. La costa è tutto un susseguirsi di ampie insenature che però non ci permettono di compiere un percorso più turistico e piacevole lungo il mare, poichè ci vorrebbe molto tempo, anche se di tanto in tanto ci si parano davanti bellissimi scorci sull'oceano. Arriviamo infine a Donegal dopo 135 chilometri.

domenica 1 giugno 2014

31 maggio Lahinch-Galway

Montiamo in sella per dirigerci verso le famose scogliere di Moher, siamo nella contea di Clare. Subito fuori paese passiamo accanto ad uno dei tanti campi da golf, sport molto diffuso in Irlanda. Proseguiamo poi per delle stradine secondarie, attraverso pascoli a ridosso del mare delimitati da muri a secco fatti con lastre di pietra piatte e larghe, che estraggono lì intorno.
Le scogliere sono uno spettacolo mozzafiato, si ergono dall'Oceano Atlantico a quasi 200 metri di altezza con pareti verticali da vertigine, tutto intorno al ciglio passa un sentiero che ne percorre la lunghezza e che permette di ammirarle da diversi punti. Non puoi che rimanere affascinato nel contemplare l'immensità che sprigiona una visuale del genere!
Unico difetto, essendo uno dei luoghi simbolo dell'isola, vi si trova una chiassosa e numerosa folla di turisti che toglie un po' di magia al posto.
Riprendiamo le bici e ci inoltriamo nel cuore del Burren, un'altra delle regioni più particolari a livello paesaggistico. Infatti ritroviamo ancora gli onnipresenti pascoli, suddivisi però da chilometri di muri a secco in pietra calcarea tipica della zona. La strada scorre via tra boschi di abeti e dolci colline per passare poi a un paesaggio più brullo e roccioso man mano che ci avviciniamo a Ballyvaughan sul mare. Da lì seguiamo la strada che segue la costa fino a Galway, meta finale della tappa di 105km.
Arrivati in città scopriamo che, come in tutta l'Irlanda, questo è un weekend di festa chiamato Bank Holiday. Centinaia di giovani affollano le vie del centro e in ogni locale e anche all'aperto suonano diversi gruppi musicali. Per qualche ora ci lasciamo coinvolgere dall'aria di festa ma poi, anche se a malincuore, per la stanchezza decidiamo di rientrare al B&B.

sabato 31 maggio 2014

30 maggio Killorglin-Lahinch

La mattina la stanchezza si fa sentire sempre di più. Sarà anche il fatto che facendo buio quasi alle 23 non ci si rende conto dell'orario e tendiamo a cenare e andare a dormire abbastanza tardi. Al b&b ci preparano per la prima volta l'Irish Breakfast con bacon, uova, salsicce e fagioli...in teoria la carica non dovrebbe mancare ma, forse cotti dalla lunga pedalata del giorno precedente, quando ripartiamo facciamo molta fatica a prendere il ritmo. Ci dirigiamo in direzione nord con l'obiettivo iniziale di percorrere più strada possibile per avvicinarci a Galway, ma viste le premesse procediamo poco velocemente e fermandoci spesso. Fortunatamente dopo pranzo però ci riprendiamo un po' e puntando ad ad arrivare a ridosso delle famose scogliere di Moher, allunghiamo il passo, e attraverso una lunghissima serie di saliscendi arriviamo a Lahinch verso le 19:30 dopo 125km.
L'oceano ormai si estende maestoso davanti a noi e in lontananza si scorgono gli spettacolari bastioni delle scogliere che andremo visitare l'indomani mattina.
Ogni giorno che passa scopriamo sempre di più la cordialità e la solarità degli irlandesi che non perdono occasione per salutari incrociandoti o nel prodigarsi per aiutarti con informazioni, o semplicemente per chiederti come va. Ci sentiamo veramente affascinati da questa mentalità disponibile e aperta.

29 maggio Ring of Kerry, Killarney-Killorglin

Lasciamo l'ostello e seguiamo un percorso naturalistico che appena fuori Killarney passa per un parco naturale che si estende per diversi chilometri tra boschi e giardini tenuti in modo impeccabile. Ai margini vi sono due laghi separati solo da un piccolo canale chiamato Meeting of water.
Imbocchiamo poi il Ring of Kerry, una strada panoramica che gira tutto intorno alla penisola, salendo verso il Moll's Gap, un passo di 250 metri appena ma che sovrasta una spettacolare vallata dai caratteri quasi alpini, punteggiata di laghi e nude rocce. Nel versante opposto prendiamo la stada che porta a Sneem in un susseguirsi di pascoli e greggi di pecore e il lento avanzare della bici permette di godersi appieno il paesaggio.
Dopo Sneem ci affacciamo per la prima volta sull'oceano, imponente e calmo. Una spessa coltre di nubi delimita il perimetro della penisola, si scorgono appena le cime dei monti avvolte dalle nuvole come una coperta. Proseguendo per la strada superiamo altri piccoli passi panoramici completando il giro della penisola a Killorglin, dopo 145km. La giornata in sella è stata lunga ma la bellezza dei paesaggi ripaga della stanchezza.
In città troviamo un bed&breakfast con pub annesso gestito da un gentilissimo signore che scopriamo anche essere un pianista. La sera infatti, come negli altri locali, si suona musica dal vivo, e nel pub che ci ospita assistiamo ad un altro spaccato della musicalità degli irlandesi. Infatti troviamo 4/5 persone che, come in un ritrovo tra amici, intonano diverse ballate suonando chitarre, violino e piano. Se non fossimo così stanchi ogni sera sarebbe da far festa!

venerdì 30 maggio 2014

28 maggio Cahir-Killarney

Il bed&breakfast dove abbiamo passato la notte è molto bello ed è gestito da una coppia di anziani simpatica e accogliente. Il marito, anche lui ciclista, non ha saputo resistere ad una foto di gruppo prima della partenza, seguita poi da numerosi e calorosi saluti.
Per recuperare la mezza giornata di ritardo che abbiamo, decidiamo di non passar più da Cork e di tirare dritto fino a Killarney nella parte ovest dell'isola. La strada segue per buona parte il corso del fiume Blackwater e quindi non vi sono particolari dislivelli da affrontare, così riusciamo a mantenere una buona media di velocità. Il sole splende e il cielo punteggiato di nuvole sparse a pecorelle ha profondità a perdita d'occhio, il paesaggio offre alla vista verdi pascoli e colline tutto intorno. Percorriamo l'intero tragitto abbastanza velocemente e arriviamo a Killarney verso le 16:30, dopo 130km e decidiamo di non andare oltre, così da riposarci qualche ora di più. Dopo qualche incertezza riusciamo a trovare due camere in un originale ostello vicino al centro, così troviamo anche il tempo di visitare parte del parco naturale e il Ross Castle sul Lough Leane. Finiamo poi per andare a cena in un ristorante del posto. Il cibo irlandese è buonissimo anche se usano molto friggere, ma prevalentemente cucinano carne di manzo, agnello o pollo. Nei vari pub, la vivace vita notturna è accompagnata da musica dal vivo quasi ovunque, si vede proprio bene che gli irlandesi hanno la musica nel sangue!

martedì 27 maggio 2014

26/27 maggio Dublino-Carlow-Cahir

Ci svegliamo alle 6:45 con l'intenzione di partire per le 9, ma tra colazione e preparativi vari ritardiamo di mezz'ora. Attraversando tutta Dublino ci dirigiamo in direzione sud verso le Wicklow Mountain, percorriamo una ex strada militare che sale verso il passo Sally Gap. Lasciamo così il sottofondo di case e passiamo prima da un fiabesco bosco per poi ritrovarci tra le alte colline in un paesaggio affascinante, colline ricoperte di torbiere ed erica, tra piccoli ruscelli che le intersecano e con colori che vanno dal verde al rosso, il tutto in forte contrasto col grigio delle nuvole soprastanti. La giornata promette pioggia e infatti, come conferma alla fama irlandese, pioverà ad intermittenza tutto il giorno, concedendo però tra una scarica e l'altra di asciugarci quasi completamente i vestiti.
In mezzo alle Wicklow Mountain facciamo una breve sosta a Glendalough, dove vi sono i resti di un monastero con la sua tipica torre circolare e con tutto intorno numerosissime croci celtiche del secolare cimitero.
Finite le colline decidiamo di proseguire ancora per qualche ora e di arrivare a Carlow dove decidiamo di fermarci per la notte e di portarci a 115km percorsi. Visto il notevole dislivello, per essere il primo giorno siamo comunque soddisfatti.
La mattina successiva con grande gioia il cielo è di un bellissimo azzurro e il sole splende e scalda a dovere, ma purtroppo i preparativi si protraggono sempre troppo a lungo, essere in cinque porta via molto più tempo del previsto. In più appena partiti riscontriamo un problema alla bici di Pino per cui siamo costretti a tornare indietro per cercare un meccanico e perdere un'ulteriore ora di tempo. Quando finalmente lasciamo Carlow sono ormai le 10:40 e le possibilità di mantenere la media della traccia sfumano subito. Però ci mettiamo lo stesso a testa bassa e facciamo una tirata fino a Kilkenny, bella cittadina col suo castello e i suoi vialetti affollati. Proseguiamo poi per delle strade secondarie tra verdi pascoli affollati di mucche e arriviamo a Cashel, dove in cima ad una collina sopra la città, dominano i resti di una rocca medievale. Facciamo un piccolo spuntino e andiamo avanti fino a Cahir dove troviamo un bed & breakfast e terminiamo la tappa dopo altri 115km.
Purtroppo la media è ancora sotto le aspettative, ma questi primi due giorni sono stati caratterizzati anche da numerosi problemini meccanici, tra freni, bulloni persi e varie noie meccaniche che fortunatamente siamo riusciti sempre a risolvere.

lunedì 26 maggio 2014

25 maggio: Dublino

Sveglia presto per raggiungere l'aereoporto di Bologna con le nostre bici belle impacchettate, il nostro volo è previsto in partenza alle 7:05. Arriviamo a Dublino alle 8:30 sotto un compatto cielo di nuvole grigie e la temperatura intorno agli 8°, ben al di sotto dei 18° di casa nostra. Ci facciamo portare da due taxi alla guesthouse che abbiamo prenotato e impariamo subito la prima lezione: mai prendere un taxi senza prima aver contrattato il prezzo della corsa: ci hanno praticamente dissanguato!
La guesthouse è gestita da una ragazza brasiliana e da sua mamma che troviamo nella comune sala da pranzo intenta a farsi la tinta ai capelli, mentre gli altri ospiti, ragazzi di diverse nazionalità fanno colazione in cucina, il tutto in un ambiente molto familiare e accogliente.
Ci mettiamo subito al lavoro per preparare le bici e in un paio d'ore rimediamo rotture e inconvenienti vari che in qualche modo riusciamo a sistemare, così ci concediamo una passeggiata nei dintorni del quartiere. Le case qua sono basse e di mattoni rossi, molto particolari, ma la cosa che più ci colpisce sono i moltissimi pub, alcuni veramente belli, che danno proprio l'idea di un luogo di ritrovo che va al di là dell'idea di locale serale dove bere una birra. Infatti anche di pomeriggio sono frequentatissimi e ai tavoli trovi famiglie con figli o gruppi di ragazzi adolescenti.
Il tempo varia continuamente e piove ad intermittenza senza che ci sia mai un vero acquazzone e qua sono talmente abituati che la gente in strada non usa neanche più l'ombrello!
Beh, ormai ci siamo proprio, l'Irlanda da scoprire è qui davanti ai nostri occhi, domattina si parte...forza!!!

sabato 24 maggio 2014

Irlanda: prologo di viaggio

Eccoci ancora qua, anche quest'anno ci metteremo alla prova con una nuova piccola impresa. La famiglia dei Ciclomacchinisti è cresciuta, stavolta partiremo in cinque, io Marco, Gianpaolo, Mario, Simone e Pino. Siamo colleghi, ciclisti (o almeno ci proviamo...) ma soprattutto amici e nonostante le distanze che ci separano stiamo per mettere in piedi una piccola avventura. Partendo dalle Marche, dalla Toscana e dalla Romagna, domenica convergeremo in quelle che furono le terre del mitico popolo Celtico, imbarcandoci su due voli diversi che porteranno a Dublino noi e le nostre biciclette. Da lì cercheremo di compiere il giro dell'isola nei dodici giorni che seguiranno, percorrendola in senso orario...ma soprattutto contromano! Infatti sulle strade Irlandesi, come in quelle della vicina Inghilterra, si procede marciando a sinistra. Non sarà facile al'inizio...
Confrontandoci tra di noi in questi ultimi giorni, stiamo scoprendo che tutti abbiamo in comune l'euforia e l'ebbrezza dell'imminente partenza, condita però da quella sensazione di leggera ansia che precede ogni situazione in cui devi metterti in gioco. Quello che ci aspetta infatti sarà sì un viaggio di piacere, ma anche un banco dove mettere alla prova le proprie capacità fisiche e mentali, dove essere in gruppo può essere un aiuto ma anche creare dinamiche particolari, ma soprattutto perchè come molti sanno la bicicletta non ti regala nulla: ogni chilometro fatto è un chilometro conquistato da solo!
Il percorso che abbiamo sviluppato segue una buona parte del perimetro e passerà per alcuni suggestivi luoghi legati alla storia Irlandese: castelli, monasteri e siti di origini millenarie sono sparsi in molte delle contee in cui è suddiviso il territorio. Anche alcuni parchi nazionali come il Connemara o il Killarney, o regioni come il Burren o il Donegal faranno da intermezzo nel passaggio da una città all'altra: Cork, Galway, Sligo, Derry, per poi infine tornare di nuovo a Dublino. Questi saranno i luoghi dove in sella alle nostre cavalcature metteremo alla prova corpo, mente e spirito, dove non mancheranno le difficoltà legate all'immancabile pioggia, al vento e alla stanchezza, spinti dal desiderio di confrontarci con noi stessi nel semplice e nobile atto che è l'andare in bicicletta. 
Non stiamo inseguendo delle medaglie  nè tantomeno dei record, non fa parte della nostra filosofia: siamo semplicemente delle persone normali che svestiti degli indumenti da lavoro cercano di realizzare un sogno, con la gioia e la passione di condividerlo con gli amici che ci vorranno seguire. E se poi, dopo una giornata passata a pedalare troviamo anche una buona cena innaffiata da un paio di birre scure...beh, anche i migliori ciclisti hanno bisogno di recuperare!
Pedalate e sognate con noi!!!

martedì 13 maggio 2014

Simone: ricordi di viaggio.

Ricordare ora il viaggio in bici da Ventimiglia a Lisbona e' impresa tutt'altro che semplice, anche se molto piacevole. Sarebbe stato complicato scrivere qualcosa il giorno dopo essere tornati, figuriamoci oggi. Senza voler passare per degli eroi, in fondo non esiste sostantivo più lontano da questo per rappresentarci, percorrere 2400km in bicicletta in venti giorni comporta uno sforzo fisico e mentale che annebbia sensibilmente ricordi e sensazioni. In più, può sembrare impossibile ma non è così, un viaggio affrontato ad una velocità media di 20km orari (scarsi...) molte volte risulta fin troppo veloce agli occhi e la sera ti ritrovi in testa una miriade di colori, di immagini assimilate troppo in fretta che anche a mente lucida sarebbero difficili da riordinare, figurarsi dopo una giornata intera passata in sella! Comunque ci proverò, brevemente, mi auguro.

Appuntamento il giorno 11 maggio a Ventimiglia, da lì il mattino successivo abbiamo attraversato il confine ed iniziato a percorrere il lungomare francese. Da sottolineare il fatto che non abbiamo sbagliato direzione, nel senso che non ci siamo diretti verso Genova, questo grazie al prezioso lavoro di Marco che prima di partire aveva stilato un'accurata tabella di marcia. Il programma era attraversare la Francia fino a S.Jean Pied de Port, percorrere il Cammino di Santiago fino a Santiago de Compostela per poi raggiungere Lisbona. 
Il primo giorno avevamo deciso di non privarci della compagnia del mare della costa azzurra fino a S.Raphael, passando Nizza, la meravigliosa Antibes e Cannes. L'indomani ci siamo lasciati il mare alle spalle per dirigerci in Provenza, dove tra le altre cose abbiamo avuto la possibilità di visitare Arles, un vero gioiello. Costeggiando il fiabesco Canal du Midi ci siamo avvicinati ai Pirenei e dopo otto giorni la prima parte del viaggio si è conclusa a S.Jean. A raccontarlo così sembra un sogno se non fosse che almeno quattro di questi giorni li abbiamo passati sotto la pioggia, grandine compresa (e che grandine!). In un'altra occasione il vento contrario quella stessa pioggia c'è l'ha fatta rimpiangere, con temperature tutt'altro che tropicali. Nonostante questi ed altri contrattempi S.Jean era conquistata, con meritata soddisfazione da parte della squadra!
Il 20 maggio iniziamo il Cammino di Santiago e già la partenza non è delle più incoraggianti perché ci troviamo di fronte una "salita del diavolo" di fantozziana memoria e successivamente una lunga discesa dove per fortuna non c'era traccia della trattoria "Il Curvone". Battute a parte, negli otto giorni impiegati per raggiungere Santiago siamo stati catturati da un contesto magico e coinvolgente. Una processione lenta e continua lunga 800km, formata da persone di tutte le età che in comune avevano principalmente una cosa: la gioia autentica di percorrere il Cammino. Impossibile anche per i più scettici non percepire e non assorbire questa energia positiva rilasciata da ogni pellegrino, perfino e forse soprattutto ai più stanchi leggevi la soddisfazione sincera negli occhi. Dal punto di vista fisico e' stato il periodo più impegnativo perché oltre alle immancabili perturbazioni, quasi ogni giorno c'erano salite impegnative da affrontare. Devo anche ammettere che riposare negli ostelli non sempre è stato facile, almeno per me, ma ormai è acqua passata. 
Riguardo questa parte del viaggio sono stato sorpreso da una circostanza che a posteriori non può che essere ovvia, ma in quel momento mi ha colto di sprovvista: il fatto di trovarsi lungo il percorso con le stesse persone per più giorni. Ci siamo imbattuti fin dall'inizio con un gruppo di scanzonati triestini ritrovati poi il giorno dopo il nostro arrivo alla messa del pellegrino. Indimenticabile anche l'incontro con Jan, audace 67enne olandese che in compagnia della sua bici elettrica ha raggiunto Santiago da casa sua. Burbero all'apparenza, si esprimeva più o meno a monosillabi, si è dimostrato nel corso dei giorni un vero gentiluomo che non poteva ispirare che profonda tenerezza, oltre che ammirazione, con i suoi inseparabili ed improbabili mocassini. Arrivati alla Cruz de Hierro poi, ci ha impartito una sonora lezione estraendo dalla sua borsa un sasso pregandoci di immortalarlo mentre lo depositava ai piedi della croce. Stupiti della cosa abbiamo effettuato una rapida ricerca scoprendo che ogni buon pellegrino deve portare un sasso con se da depositare alla Cruz per espiare gli errori passati. Risultato: Jan 2 - Ciclomacchinisti 0.
In quei giorni poi sono sopraggiunti seri problemi di salute per Marco, alla prese con una forte bronchite curata con degli antibiotici. Ancora complimenti a Marco per la straordinaria forza di volontà perchè non ha perso una pedalata nonostante fosse fiaccato dall'influenza e dai medicinali.
È stato a Santiago che abbiamo vissuto il momento più toccante del viaggio assistendo alla messa di mezzogiorno nella cattedrale e dedicata ai pellegrini. Al termine della celebrazione e con la cattedrale gremita di pellegrini, come da tradizione si è svolto il lancio del Butafumeiro, l'incensiere più grande del mondo, per purificare lo spirito dei fedeli. Sono convinto che in quel momento ogni persona presente, credente o meno, in qualche modo abbia fatto i conti con il proprio passat e con la propria vita.
Terminata la cerimonia abbiamo ripreso la marcia in direzione Lisbona con una discreta dose di malinconia nel cuore per le emozioni appena provate e perché il viaggio stava velocemente volgendo alla fine. Tre giorni dopo, durante i quali non ci siamo fatti mancare un casuale incontro con l'improbabile quanto simpatico sosia di Francesco Totti (un imprenditore piemontese trasferitosi per lavoro ), eravamo seduti ad un tavolo in Praca da Figueira a Lisbona a sorseggiare un'ottima birra, appena smontati di sella. Un pezzo del nostro cuore e' rimasto in questa città, che ci ha accolto come una mamma premurosa e ci ha fatto sentire a casa, oltre a farci respirare un'atmosfera unica, un insieme di allegria e dolce malinconia che difficilmente dimenticheremo

Quest'anno, per non perdere allenamento (anche dal punto di vista enogastronomico), abbiamo deciso di visitare l'Irlanda. L'avventura partirà da Dublino il 26 maggio per concludersi sempre nella capitale irlandese il 6 o il 7 giugno. L'obiettivo sarà quello di circoscrivere una buona parte del perimetro dell'isola in dodici-tredici tappe passando per i luoghi storicamente più interessanti, come le principali città o alcuni dei tanti castelli disseminati nel territorio irlandese, ma anche per luoghi affascinanti come le spettacolari scogliere affacciate sull'Atlantico. In aggiunta e se le condizioni lo permetteranno, il tentativo di emulare, con le dovute proporzioni, la terza tappa del giro d'Italia 2014 da Armagh a Dublino.
L'idea di andare in Irlanda è stata accolta da tutti con molto entusiasmo, grazie al fascino e alle tradizioni che quella terra racchiude, fatta di musica, magia, folklore e paesaggi incantevoli. Inoltre, in qualche modo vorremmo non solo far sognare un po' della nostra avventura a chi avrà il piacere di seguirci giorno per giorno, ma anche avvicinarvi il mondo della bicicletta, vissuto non come una corsa contro il tempo ma come un mezzo con cui trovare una diversa misura di se stessi e una nuova prospettiva nel vivere e vedere ciò che abbiamo intorno a noi.
Per l'occasione rientrerà anche Gianpaolo, ciclomacchinista della prima ora, e si aggiungerà l'amico Pino, “lo stagista", che suo malgrado dovrà rassegnarsi a subire le angherie del resto del gruppo.

Se non avete niente di meglio da fare potete seguire le nostre brancaleoniche avventure direttamente sul nostro blog o sulla pagina facebook  "I Ciclomacchinisti-Irish Tour 2014".
Con questo vi salutiamo, aggiungendo che tutti noi non si vede l'ora di partire!

Simone

martedì 6 maggio 2014

12-31 maggio 2013 Ventimiglia-Santiago-Lisbona: impressioni di un viaggio in bici

Due anni fa, quattro amici ispirati dal libro "Tre uomini in bicicletta" decidono di affrontare un viaggio col medesimo mezzo da Trieste ad Istanbul. Quest' anno, il 2013, io Marco, insieme a due di loro, Mario e Simone, abbiamo deciso di provare a raggiungere Lisbona, partendo da Ventimiglia e passando da Santiago di Compostela, percorrendo il Cammino di Santiago francese e quello portoghese. 
Personalmente ho sempre amato muovermi e viaggiare, soprattutto in moto, ed essendomi ultimamente appassionato di bici ho pensato che viaggiare su due ruote contando solo sulle proprie forze doveva essere molto più coinvolgente e gratificante. In più l'idea di mettermi alla prova in un'esperienza del genere mi girava in mente già da un po', così dopo aver seguito da spettatore, con piacere e un po' d'invidia, quella prima impresa su Istanbul, ho deciso che questa volta ci avrei provato anch'io.
Abbiamo fissato la data di partenza al 12 maggio e nei mesi precedenti ci siamo allenati singolarmente, vivendo noi tre in posti diversi, confrontandoci spesso sulla preparazione tecnica del mezzo e soprattutto dei bagagli che dovevano essere il più possibile essenziali e funzionali, senza però rinunciare alle cose più importanti. Quando finalmente siamo partiti non sapevo esattamente come sarebbe andata nè come il mio corpo e la mia testa avrebbero reagito ad un così lungo periodo di fatica, ma l'entusiasmo era tanto e pensare all'obiettivo finale, seppur ancora lontanissimo, mi ha dato una grande energia. 
Abbiamo percorso quasi 2400 km in 20 giorni, prima in direzione Ovest lungo la costa e l'entroterra francese e successivamente, superati i Pirenei, attraverso le montagne e i vasti altipiani del nord della Spagna fino a Santiago de Compostela in Galizia, per poi spingerci infine verso Sud, attraversando quasi tutto il Portogallo tra colline e lungomare fino ad arrivare il 31 maggio a Lisbona. Venti giorni possono sembrare tanti o pochi a secondo di quello che si vive. Per me sono stati intensi e bellissimi. Non sono mancate le difficoltà, la pioggia, il freddo, qualche guaio meccanico e anche qualche malanno, ma abbiamo trovato anche l'ebbrezza della libertà, la bellezza dei paesaggi, il senso di condivisione di ogni scelta in gruppo e non ultima la solidarietà verso i molti pellegrini incontrati lungo il Cammino di Santiago, persone da tutto il mondo che percorrono la tua stessa strada verso lo stesso obiettivo, persone che vedi una volta soltanto o che magari incontri più volte durante il tragitto e con cui si crea inevitabilmente un legame di simpatia e di rispetto. Non c'è un'età di riferimento, non ci sono super atleti, non c'è un kilometraggio minimo nè alcun obbligo religioso, il Cammino è aperto a tutti quelli almeno una volta nella vita vogliono mettersi alla prova, entrando a far parte del flusso costante che ogni giorno, da S.Jean Pied-de-Port muove centinaia di pellegrini in direzione della cattedrale di S.Giacomo.
Viaggiare e spostarsi da un luogo all`altro è da sempre un bisogno innato nell`uomo, e penso che in questa avventura abbiamo vissuto l`essenza di questo concetto, intesa come l`affrontare giorno per giorno il proprio percorso, in qualsiasi condizione, mettendo alla prova il corpo, la testa e lo spirito. In questo senso, questa esperienza è stata una ricarica di energia e di fiducia nelle proprie capacità e mi ha dato la prova che si può raggiungere qualsiasi obiettivo, cercando di superare le difficoltà senza però perdere di vista il come e perchè ci si trovi ad un certo punto del proprio personale cammino. 

Marco