martedì 21 maggio 2013

20-21 maggio, S.Jean PdP-Puente la Reina-Azofra

Seglia presto all'ostello di S.Jean perchè alle 7.45 dobbiamo lasciare le camere. Siamo riposati e carichi per affrontare il primo lungo svalico e superare i Pirenei. Ci inoltriamo lungo la vallata con un cielo finalmente azzurro e le nuvole in lontananza, ansiosi di misurarci con noi e con la lunga salita di 25 km. Dopo qualche sorpasso di sfida ci inerpichiamo costantemente mantenendo ognuno la propria andatura; incontriamo molti pellegrini a piedi e in bici che affrontano la lunga esperienza del Cammino.
Al passo di valico di Puerto de Ibañeta, 1057 metri, di altezza il gran premio della montagna spetta a Mario che è arrivato in cima per primo. Lì troviamo un simpatico gruppo di triestini che ci invitano a brindare con dell'ottimo vino malvasia portato dall'Italia.
Dopo le foto di rito scendiamo verso Pamplona con l'intento di farci un giro in città, ma poco prima di arrivare Mario si accorge di avere lo sterzo bloccato a causa della rottura di un cuscinetto di sterzo. Dobbiamo quindi ripiegare alla ricerca di un meccanico e il giro si trasforma in una veloce passeggiata per le vie principali, per poi riprendere la strada verso Puente la Reina dove pernottiamo.
La mattina dopo il cielo è di nuovo coperto e la temperatura è scesa a 9 gradi. Ci apprestiamo ad affrontare quella che sarà una giornata tra le più difficili. Infatti non bastasse il freddo, non tarda a tornare anche la pioggia. In più a Marco esplode un mal di gola che covava da qualche giorno e la pessima giornata ne aumenta il dolore. Avanziamo con molta fatica, rendendoci conto che stiamo impiegando una quantità enorme di energia per non crollare vinti dal freddo e dalla stanchezza, non tanto fisica ma mentale. Ci fermiano per rifocillarci e riscaldarci un po' in un bar di Logroño mentre nel frattempo smette di piovere. Ripartiamo leggermente confortati cercando di portare a casa la tappa e percorrendo altri 20km, ma la sorpresa finale arriva quando, a tardo pomeriggio, troviamo il primo ostello a Najera pieno. Da lì ci indirizzano ad Azofra in un altro ostello dove troviamo forse gli ultimi tre letti disponibili su sei stanze da 5 letti ognuna. Unica consolazione della giornata: una lauta cena, del buon vino e la tappa completata.

Nessun commento: